COMUNICATO
L’OPI di Bari esprime massima solidarietà alla persona anziana, di ben novanta anni, che ha subito (articolo della Gazzetta del Mezzogiorno in copia allegato ) la sospensione, da parte del Direttore del DSS di Bitonto -senza alcun preavviso-, delle prestazioni domiciliari, nella fattispecie si tratta di prelievo ematico occasionale.
È appena il caso di evidenziare che, al contrario di quanto affermato dalla dirigenza distrettuale, il nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN) garantisce a tutte le persone non autosufficienti o in condizioni di fragilità, l’assistenza sanitaria a domicilio, attraverso l’erogazione delle prestazioni mediche, riabilitative, infermieristiche e di aiuto infermieristico necessario e appropriate in base alle specifiche condizioni di salute della persona (Art. 22 del DPCM 12 gennaio 2017).
L’anziana signora e gli altri cittadini del precitato Distretto, ai quali è stato sospeso il servizio di assistenza domiciliare, poiché persone non autosufficienti, rientrano tra i “soggetti” aventi diritto, bisognevoli, anche occasionalmente, di prestazioni professionali di medici, infermieri o di terapisti della riabilitazione, anche ripetute nel tempo, per risposta a un bisogno sanitario di bassa complessità, come ad esempio i prelievi di sangue. (definite dai LEA -cure domiciliari di livello base -). Purtroppo, anche in questo caso, – afferma Andreula – appare evidente, la notevole differenza tra le prestazioni sanitarie che ricevono i cittadini pugliesi e quelle che ricevono il resto dei cittadini italiani.
Gli Infermieri pugliesi, da sempre pronti a garantire le giuste risposte ai propri concittadini, chiedono al pari di quanto accade nel resto del paese e coerentemente con il proprio mandato professionale e le competenze loro riconosciute dalla legge, di essere messi nelle condizioni di operare in un contesto organizzativo di tipo multidisciplinare, l’unico in grado di far fronte ai bisogni di salute e assistenza dei cittadini pugliesi. Inaccettabile – conclude Andreula- è altresì la limitazione imposta agli infermieri nei decantati “ambulatori infermieristici” che l’ASL BA ha deciso di istituire a macchia di leopardo sul suo territorio di competenza, per le prestazioni loro “autorizzate”.
Ancora una volta i vertici della sanità pugliese evidenziano una diffusa “incompetenza” sulle scelte di politica sanitaria nell’ambito delle cure domiciliari che lasciano i cittadini soli nel loro stato di bisogno.
Il Presidente,
Saverio Andreula