25 ottobre 2017
Protocollo n. 821/Pr/ 2017
Bari lì 25 ottobre 2017
Al Direttore Generale dell’ASL Bari
Al Commissario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari
Al Direttore del Servizio Emergenza Territoriale 118 Bari
Al Direttore del Coordinamento 118 Bari
Al Direttore della Centrale Operativa 118 Az. Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari p.c.
Al Direttore del Dipartimento di promozione della Salute Regione Puglia
Al Presidente e Assessore alle politiche della salute della Puglia Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari
All’Ordine dei Medici della provincia di Bari
Agli Infermieri del servizio 118 della provincia di Bari
Il direttore della redazione di Bari della testata giornalistica Il Quotidiano Italiano ha pubblicato in data odierna un articolo, https://bari.ilquotidianoitaliano.com/ichieste/2017/10/news/caos-118-centrale-operativaaccusa-medici-e-infermieri-soldi-dai-pazienti-e-interventi-urgenti-rifiutati-177140.html/ ripreso nel titolo in epigrafe di rilevante accusa rivolta alla professione sanitaria di Infermiere, tutelata dallo scrivente Ente di Diritto Pubblico nell’ambito delle funzioni di rappresentanza professionale a beneficio della qualità delle cure erogate ai cittadini.
L’articolo riprende fatti ”drammaticamente sconvolgenti” qualora accertati, cui si sarebbero resi protagonisti gli equipaggi del servizio di emergenza urgenza 118, descritti in una nota ufficiale di servizio, attribuita alla firma del Direttore della Centrale Operativa del 118 di Bari e Bat collocata nell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari.
Medici e Infermieri sarebbero incorsi in presunti comportamenti che prefigurano profili di responsabilità deontologici, disciplinari e penali.
A seguire il dettaglio delle circostanziate situazioni attribuite alla responsabilità degli equipaggi:
– Equipaggi fermi presso ristoranti e bracerie.
– Medici che rifiutano interventi in emergenza.
– Infermieri che chiedono quattrini ai pazienti.
– Ambulanze bloccate al Pronto Soccorso.
– Sim dei localizzatori manomesse vistosamente.
– Telefonate di svariati minuti per accettare l’assegnazione di un intervento.
– Irruzione nella centrale operativa e aggressione fisica al personale di turno.
– Interventi a domicilio protratti per 5 e più ore.
– Interferenza nell’attività di coordinamento.
Il Responsabile Medico cui si attribuisce l’elencazione dei presunti misfatti, ripresi con dovizia di particolari, data la gravità di quanto evidenziato e considerando l’obbligo della denuncia prevista dal nostro ordinamento, non può non aver trasmesso alle competenti amministrazioni di riferimento la richiesta di una istruttoria disciplinare per individuare le responsabilità . Ovviamente per alcune specifiche descrizioni riportate in elenco (rifiuto a interventi in emergenza e richiesta di quattrini per pubblico servizio), data l’esplicita rilevanza penale, avrà il denunciante provveduto all’obbligo di segnalazione alla Procura della Repubblica competente.
La presente per invitare, quanti in indirizzo, a convocare una specifica “conferenza di servizio” utile a rendere chiaro ed esplicito a tutti la portata della notizia ripresa dal direttore della testata giornalistica che non può rimanere incollata nell’immaginario collettivo e classificata come sintesi di un comportamento stereotipato dell’Infermiere che chiede soldi per rendere un pubblico servizio.
Basta con la superficialità e l’improvvisazione di chi è chiamato a svolgere ruoli di governo di sistemi complessi e indispensabili per la collettività. Basta con il seppellire le responsabilità, si faccia chiarezza sull’accaduto.
Il presidente, Saverio Andreula